Adoro viaggiare. Lo faccio molto meno di quanto vorrei, ma mi accontento.
Quando non posso proprio più rinunciarci, piglio il primo treno e scappo da lei: mi rifugio in una delle 25 meraviglie del mondo attuali, che ho la fortuna di avere a poco più di un'ora di distanza.
VENEZIA: conosco alcuni che non la sopportano...io mi chiedo come sia possibile non amarla.
Non restarne travolti, rapiti, incantati dal primo istante in cui ci metti piede, in cui prima
respiri, poi
assorbi e alla fine
inevitabilmente
metabolizzi un'atmosfera unica, senza pari.
Ci sono stata decine di volte, per i più svariati motivi, e sono
sempre tornata con un colore e un sapore in più, però quest'ultimo anno ha veramente segnato la differenza.
Sarà che sono cambiata io, che ho incontrato le persone giuste, che viaggio con una coscienza e una consapevolezza diverse...ma ogni volta, ora, va
oltre.
Ogni volta è un pò come
lasciare e contemporaneamente
trovare un pezzo di me.
E allora è tempo di con-dividere la mia mappa tematica, di tracciare il mio personalissimo itinerario anche qui, di fissarne le tappe iniziando proprio da lei e da una méta il cui nome racconta già tutto:
Cartavenezia.
Un angolo di mondo che scopri quasi per caso, una passione vera da cogliere in ogni particolare, un artista-artigiano come ne sono rimasti pochi.
Bianco, aspettatevi questo.
Che si trasforma in fogli creati e lavorati in un modo che -ci scommetto- non avete mai visto.
Un
candore quasi irreale, una
luce che mi ha folgorato, una
materia che per la sua consistenza e lavorazione non può, vi assicuro che (come minimo) non può non stupire e affascinare.
Per me, è stato
amore a prima vista.
E no, non è affatto scontato: la carta la conosco e la manipolo da una vita, ce ne vuole per lasciarmi senza parole. Questa, non bastasse, ha fatto rinascere quel bisogno viscerale di toccarla, di comprenderla, di farla mia. E così è stato.
Così, giusto un anno fa, ho chiamato Fernando e ad Agosto ho frequentato il
Corso di fabbricazione di carta a mano nel suo laboratorio alla Giudecca: una settimana intensa, entusiasmante, indimenticabile a far nascere fogli di carta a telaio nell'incantevole chiostro di SS. Cosma e Damiano.
Per tante ragioni, lì c'è stata la svolta; esattamente lì colloco la prima vera fase della metamorfosi che ha dato vita a questo nuovo percorso.
Non importa se devo ancora riuscire a definirlo: finalmente c'è, è segnato, mi appartiene.
Questo però è un altro viaggio. Alla prossima fermata.