martedì 31 gennaio 2012

Visita ai miei grandi - Peter Callesen

Lo ammetto: ora che il passaggio da ruolo + o - passivo a + o - attivo è dichiarato, provo una sorta di timore. Non che nella vita non sia abituata ad accettare sfide e a mettermi in gioco, anzi...ma  questa entrata ufficiale nel web 2.0, così come la intendo io, è un'altra cosa e mi fa un certo effetto. 
O forse il punto è che sto ancora forando il bozzolo, e ci vuole un altro pò di tempo per essere davvero pronta a trasformarmi in farfalla...
Ad ogni modo, visto che prima di ogni semina occorre preparare il terreno, inizio così, facendo visita ai miei grandi, quegli artisti della carta che non solo stimo, ma mi ispirano, regalandomi quel senso di magia che sono qui a condividere.
Il primo è lui, lo straordinario Peter Callesen (1967, Danimarca). 
Elegante, poetico, schietto. Una sua breve presentazione, anche se le opere -che le conosciate o meno- parlano da sole e hanno sempre nuove cose da raccontare...
"Trovo il foglio di carta in formato A4 interessante per lavorare, perché è probabilmente il mezzo più comune e consumato del nostro tempo, è il formato più usato per il trasporto dell’informazione di oggi. Con la rimozione di tutto il suo contenuto, partendo da zero e utilizzando la pagina bianca e vuota dell’A4 da 80gsm come base per le mie creazioni, sento di aver trovato un materiale con il quale tutti siamo in grado di relazionarci, e al tempo stesso neutro e quindi facile da riempire con significati diversi. La carta sottile e bianca dà anche alle sculture di carta una fragilità che sottolinea il tema tragico e romantico delle opere."

















lunedì 30 gennaio 2012

Si (ri)parte

E vabbé...ci vorrà un pò per chiarire e definire il tutto, però stavolta parto davvero.
Biglietto di sola andata, metaforicamente parlando.
Per dove ancora non lo so e a dirla tutta anche il come si trascina dietro una buona quantità di punti interrogativi.
Sul perché poi la faccenda si fa piuttosto complessa: ci sto ancora lavorando, quindi rimando all'apposita pagina.
Inutile, a volte si sa solo che occorre (ri)partire e questo è il mio quando.

Buon viaggio!



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