martedì 26 luglio 2016

Di vita, di pensieri, di fiori.

Poche cose nella vita vanno davvero come te le aspetti.
Per quanto tu ci metta impegno, forza e convinzione entra in gioco un innumerevole numero di variabili che non puoi in nessun modo controllare.
Niente di nuovo, a 43 anni hai vissuto abbastanza da essere ben allenata.
Se non altro, hai capito la differenza tra speranze e illusioni.
Ma capitano concomitanze che a volte davvero ti rendono tutto difficile e pesante.
Capita che ascolti un Tg e arrivano solo notizie di morte e distruzione, capita che il caldo ti renda ogni movimento lento e soffocante, capitano tempeste ormonali che inesorabilmente ti alterano dentro e fuori. Un'altalena che conosco molto bene, ma che ogni volta mi sorprende.
La vita sa essere dura, per tutti. In certi momenti spietata.
Per ciò che non possiamo e non vogliamo raccontare, per le ferite che ognuno si porta dietro e che emergono quando meno te lo aspetti, per la fatica di cercare ogni giorno il tuo piccolo posto nel mondo.
Vivo in un giardino di carta e di fiori, che curo e sorveglio e difendo da quando sono bambina.
Ostinata e sognatrice sono anche riuscita e renderlo in qualche modo visibile e reale.
Ma capirete quanto può sembrare assurdo quando intorno, ogni giorno, le persone si uccidono in nome di chissà quale amore e quale Dio, quando ciò che sono e che sento mi proietta costantemente in un altrove che non può che essere solo mio, dove -al tempo stesso- l'amore e la poesia che mi pervadono l'animo cercano comunque, e disperatamente, di essere compresi e condivisi.
Assurdo sì, assurdo e faticoso, ve lo assicuro.
Eppure sono io e questo è il mio viaggio.

Così oggi sono qui a dire tutto e a dire niente, per il semplice bisogno di sfogarmi e sforzarmi a lasciar scorrere l'acqua del fiume, a convincermi che comunque andrò avanti e almeno io continuerò a crederci, fossi l'ultima e l'unica a farlo.
Desidero un mondo di fiori e di colori, di pace e di bellezza e a mio modo, non rinuncerò ad inseguirlo perché esiste e l'ho anche visto.
L'ultimo giorno delle mie vacanze sono passata per l'Umbria e mi sono fermata a Castelluccio di Norcia, un altopiano che in un certo periodo dell'anno si riempie di un manto fiorito, perdendosi nell'orizzonte fino ai piedi dei Monti Sibillini.
Nessuna immagine può rendere l'emozione che si prova a trovarsi immersi in un paradiso, ma ne lascio comunque qualcuna in ricordo di quella giornata indimenticabile.















Ad alcuni potrà sembrare un post inadeguato, fuori posto. Ma poco importa perché per me non lo è, questi giorni segnano delle svolte importanti e li voglio ricordare, anche così.
E voglio salutare chi è venuto a leggermi con un proverbio Maori, che faccio mio:
"Gira il tuo viso verso il sole e le ombre cadranno dietro di te..."

1 commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...