giovedì 19 luglio 2012

Luna di miele, di mare, di me

Di nuovo a casa.
Ho diverse cose in sospeso e altrettante che mi attendono impazienti, ma non so e non ho voglia di scegliere con quale iniziare, con quale scendere realmente dalle nuvole in cui da giorni mi lascio trasportare. Facciamo che riavvolgo il volumen partendo da questo arrivo, con la pelle ancora calda e dorata che profuma di sole e salsedine. Prolungo la pausa e resto qualche altro istante dentro le diverse emozioni, le innumerevoli sfumature, i profondi sguardi di questo viaggio, prima di decidermi a lasciarlo andare.




Dopo varie considerazioni, per la terza volta siamo volati in Egitto. L'ultima probabilmente, non perché qualcosa sia andato storto -anzi- piuttosto so che ci ha già dato il meglio che poteva darci. 
Della magia del Mar Rosso ne ho accennato qui, stavolta invece è inaspettatamente stato il Mediterraneo a incantarmi e nello specifico una baia a una quarantina di Km da Marsa Matrouh.
Sarà che dovevo smaltire la tensione e quel tanto di stress che inevitabilmente avevo accumulato ma, a differenza del solito, ci son voluti 2 giorni buoni per adattarmi, per accettare l'imbarazzante contrasto tra la povertà del fuori e il finto eccesso del dentro di quelle enormi strutture, per accogliere il cambio forte e improvviso di odori, di sapori, di atmosfere. 
Altra gente, altri linguaggi, altra cultura. 
Con tutta la difficoltà di comprendere e rispettare ciò che è altro da noi.



Come tutte le cose vere e indimenticabili, non è stata una luna di miele perfetta.
Se un viaggio di nozze con due bimbe al seguito è già anomalo di per sé, per noi l'efficentissimo baby club ha funzionato solo in parte e come ci aspettavamo S. e M. hanno assorbito parecchio del nostro spazio e delle nostre attenzioni. Aggiungici l'inevitabile problemino all'intestino che a turno ci ha colpito tutti, qualche capriccio, un paio di cadute, il crollo serale di entrambe che ogni sera ci ha spedito in camera non oltre le 22. Ecco, quello che rimane oltre tutta questa quotidianità, quello che poi grazie a lei apprezzi e vivi veramente, quello è ciò che davvero mi porto a casa.
C'è stato il tempo per la nostra luna di miele...forse poco ma decisamente buono, come piace a noi: un concentrato di complicità e sintonia dove non sono mancati picchi di passione, di divertimento, di quell'intesa colorata e profumata che rende il nostro rapporto così unico, tanto aperto e libero quanto -proprio per questo- solido e indissolubile.



C'è stato tempo per ciò che in assoluto, della natura, adoro: il mare che si sposa con il cielo
Turchese, limpido, accogliente...lui si, perfetto. Un richiamo che giorno dopo giorno si è fatto sempre più nitido, una voce calma e superba che rapisce senza che te ne accorgi, un abbraccio che mi ha avvolto e protetto risvegliando ogni senso. Finché non la vedi, una spiaggia così, non sai che ti porterai per sempre dentro agli occhi quella sabbia fine, bianca, calda da fare male.
Finché non ci stai dentro un mare così, non sai cosa significhi davvero sciogliersi, fondersi, perdersi fino a diventare tutt'uno con quell'orizzonte blu che in una lunga linea senza fine sfiora e bacia la volta altrettanto celeste. 


da L'ultimo elfo di Silvana De mari, vedi il fantastico paragrafo sopra la mia mano

E si, c'è stato tempo anche e solo per me. Per leggere, per pensare, per sognare.
Per ricordarmi che oltre a mamma e moglie sono una donna. 
Finalmente, profondamente, essenzialmente donna. Alla soglia di questi miei fantastici 40 anni sto scoprendo il gusto di conoscermi e prendermi cura di me, di sottolineare la mia più sottile e segreta femminilità, di gustarmi il piacere di sentire quando viene percepita e compresa.
Ne ho sentita tanta, di energia. Mi ha attraversato gli occhi, la pelle, il cuore. Si è imposta davanti con una tale forza che non ho potuto evitare di scommettere col destino, di lasciarmi trasportare dalle sue vibrazioni, di promettere che le avrei dato la possibilità di esprimersi.
E l'ho fatto, lo sto facendo. Se prometto, io mantengo: mi serve del tempo ma un pò alla volta l'incartesimo che questo viaggio nel viaggio mi ha ispirato, si sta concretizzando.




Di nuovo non so dove e cosa mi porterà, non mi interessa neanche saperlo. 
La penultima notte non ho quasi chiuso occhio, per tanti motivi. Ad un certo punto mi sono alzata, sono uscita e ho nuotato per un tempo indecifrabile dentro la grande piscina davanti alla nostra camera. Sola, ho danzato e cantato nell'acqua trasparente come la mia anima, sotto uno spicchio di Luna e una miriade di stelle a osservarmi e a farmi compagnia. Poi ho sentito il mare e davanti all'infinito infrangersi delle onde ho aspettato che arrivasse l'alba, ad illuminare il cammino e dissipare ogni paura, lasciando posto alla serena consapevolezza che sono semplicemente un mezzo, non un fine. Sono chiamata a fare la mia parte, tutto qui. 
E -felice di farlo- lascio, senza pretese, che il vento la trasporti verso i suoi silenziosi e impenetrabili perché... Arrivederci. E Grazie.

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